Con l’educatore cinofilo Paolo Bosatra vediamo come organizzare al meglio, e nel modo più sereno e sicuro possibile, una passeggiata con il cane in campagna tenendo conto delle esigenze del pet, possibili paure e reazioni.

Per gli amanti delle passeggiate all’aperto, che si tratti di un trekking o di una scampagnata in campagna, quale è la prima regola da tener presente per poter portare con se il proprio cane nel modo corretto?

«Innanzitutto dobbiamo sempre ricordare che quando pensiamo di intraprendere una bella scampagnata dobbiamo essere tutti quanti allenati, almeno un pochino, sia noi che il nostro cane. Se abbiamo passato tutta la stagione invernale portando il nostro cane a fare brevi passeggiate, giusto il tempo per i suoi bisogni, non possiamo pretendere che ad aprile il nostro cane possa andare su e giù per monti e vallate senza poi avere delle conseguenze.

Come possiamo fare?

«Se durante l’inverno non abbiamo fatto passeggiate tanto lunghe, dobbiamo cominciare a dedicare un pochino più di tempo al movimento. Gradualmente allunghiamo queste piccole passeggiate fino a farle diventare delle passeggiate importanti. Una volta che il tuo cane è in grado di fare passeggiate di 2 ore / 2 ore e mezzo, siamo a posto e possiamo assolutamente intraprendere un percorso, magari iniziando con mezza giornata per poi arrivare a una giornata intera. Ovviamente non partite subito con la montagna, ma iniziate con percorsi più soft come passeggiare su terreni pianeggianti con un dislivello minimo. Man mano che l’allenamento del nostro cane si fa più importante possiamo passare a valutare anche percorsi più impegnativi. Non dimenticate che la durata della passeggiata inizia da quando scendiamo dalla macchina e finisce quando vi torniamo.»

Ci sono delle razze di cani a cui consiglieresti delle lunghe passeggiate e altre a cui le sconsiglieresti?

«Un cane di taglia piccola, fa più fatica a mantenere il nostro passo, al contrario di un cane di taglia medio grande, che cammina invece al nostro passo. Un piccolo pincher ovviamente non ha il passo di un border collie o di un retriever. Dobbiamo quindi sempre adeguare il nostro tragitto alle dimensioni e alla razza del nostro cane.
Il bulldog inglese e il bulldog francese sono cani molto delicati anche dal punto di vista delle articolazioni, quindi prestate attenzione all’allenamento, ma anche alla temperatura esterna. In quanto brachicefali, sono cani particolarmente sensibili. Il basset hound è invece un cane lento, fatto per fiutare, quindi dovremo considerare il suo passo quando andiamo in passeggiata, che non sarà pari a quello di un atleta.
Insomma, mai chiedere di più di quello che nostro cane può darci è la condizione essenziale che dobbiamo tenere presente.»

C’è un età da rispettare per iniziare a portare il cane per fare trekking o una passeggiata in campagna?

«Certamente anche l’età, così come per noi esseri umani, incide parecchio sulla capacità di fare lunghe passeggiate. Un cucciolo di tre quattro mesi non potrà essere impegnato in lunghe passeggiate; dovrà crescere e quindi lo si accosterà alle passeggiate in maniera molto graduale. A sette-nove mesi in quella che potremmo definire l’età adolescenziale del cane, il cane può andare praticamente ovunque. Attenzione però: per i cani di taglia gigante potrebbe essere ancora troppo presto, la loro crescita necessita di più tempo.

Dobbiamo poi considerare che, ovviamente, i cani invecchiano più velocemente di noi, per cui dopo i dieci anni iniziano ad essere anziani; dovremo quindi stare un pochino più attenti a non forzarli più di tanto. Non dimentichiamoci che il cane stando con noi in passeggiata, pur di seguirci, a volte quasi non si rende conto della stanchezza. È talmente felice di stare con noi che dimentica la stanchezza. Poi però crolla in un istante perché non ce la fa proprio più, e magari abbiamo ancora una o due ore di cammino. Quindi dobbiamo essere noi a sapere questa come gestire questo aspetto.»

Quali sono gli elementi che dobbiamo portare con noi

«Anzitutto consiglio di portare sempre con se una bella borraccia con una ciotola. Perché anche andiamo a passeggiare in montagna, non è detto che troveremo dei punti dove poter bere e magari il nostro cane assetato potrebbe ritrovarsi a bere in pozze d’acqua non troppo pulite, come i vasconi dove bevono le mucche. Quindi portiamo con noi sempre dell’acqua. Altro elemento è ovviamente la pettorina che è molto più confortevole del collare. Dal momento che i nostri cani devono sempre essere tenuti al guinzaglio anche sulle mulattiere, sui sentieri (ricordate che lo dice la legge) la pettorina è un sistema di ritenuta molto più confortevole per il cane, quella ad H poi, permette una distribuzione della trazione su tutto il corpo e quindi non va ad affaticare le articolazioni né fa presa sul collo del cane, ed è per questo che la consiglio.»

Durante una passeggiata con il cane in campagna o in una zona più selvaggia a cosa dobbiamo prestare attenzione?

«Dobbiamo fare molta attenzione al fattore ambientale, al tipo di luogo in cui stiamo andando: se ci sono pietre taglienti, queste possono ferire i polpastrelli. In alcuni periodi dell’anno dobbiamo fare attenzione ai forasacchi, alle pozze di acqua torbida in cui il cane potrebbe andare a bere (cosa che dobbiamo evitare), alle carogne degli animali che i cani adorano ma che possono farli star male. Dobbiamo stare attenti anche alle recinzioni elettriche, che non sono letali per il nostro cane, ma che provocano l’effetto di un pizzicotto che può quindi spaventarlo e potrebbe scappare. Per cui teniamoli sempre al guinzaglio, magari portando con noi una bella fungina di 5/10 metri, ma teniamo sempre al sicuro con noi il nostro cane. Vivo in montagna e ogni estate vi assicuro che le notizie di cani persi sono tantissime.»

Infine, ricordate di mettere sempre la medaglietta al collare del vostro amico a quattro zampe. In questo modo se dovessimo perdere il nostro cane e qualcuno lo trovasse, potrebbe contattarci più rapidamente rispetto alla lettura del microchip che ricordiamo è obbligatorio. Ci sono poi in commercio dei collari con gps che possono permetterci di seguire gli spostamenti del nostro amico con la coda.

A cura di Paolo Bosatra, educatore cinofilo Ca’Zampa

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