La muta e la perdita del pelo sono fenomeni assolutamente fisiologici per il gatto, ma durante i cambi di stagione, cioè con l’arrivo della primavera e l’avvicinarsi dell’autunno, la quantità di peli che il pet lascia sul divano, sul pavimento o sui vestiti dei proprietari aumenta smisuratamente a causa del brusco cambio climatico che avverte.

È bene premettere che, sia in presenza di muta ordinaria che stagionale, tra i fattori che concorrono a determinare una maggiore o minore perdita di pelo c’è da segnalare anche la razza e lunghezza del manto. Se in primavera il gatto può perdere anche fino alla metà del pelo che ricambia nel corso di tutto l’anno, in autunno si libera dei peli più sottili per lasciare spazio a quelli più spessi e grandi e proteggersi dal freddo. Tuttavia teniamo presente che, anche se la muta dura circa 6-7 settimane, molto dipende dall’ambiente in cui è abituato a vivere l’animale e dall’intensità con cui si passa dal caldo al freddo e viceversa.

Tutti i giorni i nostri amici pelosetti ci fanno sentire la loro presenza in casa lasciando peli dappertutto, ma come dobbiamo comportarci con l’arrivo del freddo? Sicuramente i proprietari devono aiutare Fuffy nella rimozione dei peli con l’ausilio di una spazzola, al fine di evitare che – nell’ordinaria routine di pulizia e igiene personale – il gatto ne ingerisca troppi.

Il rischio, infatti, è che, leccando di continuo il manto, si formino dei boli di pelo che ostruiscano stomaco e intestino provocando occlusioni molto dolorose: in questi casi, il micio tenderà a mostrare scarso appetito oppure a vomitare –  l’erba gatta gatta  o mangimi complementari,  generalmente in pasta, appositamente studiati per l’eliminazione dei pilobezoari sono ottimi perché si disintossichi dalle palle di pelo – per espellerli e tornare alla normalità.

Cosa possiamo fare durante la muta del pelo del gatto?

Certamente i proprietari dei felini hanno un grande impegno da tenere a mente nell’arco del delicato periodo di cambio del mantello. Il pet va spazzolato almeno due volte a settimana  e l’operazione deve accompagnarsi ad una dose extra di coccole così non solo da favorire il ricambio del pelo e evitare disturbi gastrointestinali causati dai boli, ma anche per ridurre il rischio di stress e rafforzare il rapporto con il nostro micio.

Va da sé che spazzolare il gatto frequentemente anche non durante la muta evita la necessaria tosatura in presenza di nodi, soprattutto nei gatti a pelo lungo. Nei cambi di stagione, inoltre, si consiglia di tenere casa ancor più pulita del solito, spazzando di più per eliminare i peli in giro.

Dobbiamo inoltre controllare attentamente che non ci siano zone della cute diradate o addirittura vuote. Se la muta non è sana e naturale, infatti, si può pensare a problemi alimentari, comportamentali o dermatologici ed è bene rivolgersi al proprio veterinario di fiducia per verificare lo stato di salute del pet.

Infine una buona condotta, stando al parere dei veterinari, è incrementare – durante autunno e primavera – il consumo di acidi grassi Omega-3 e Omega-6 che contribuiscono alla cura del pelo migliorandone l’aspetto e la struttura.

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