Il 28 settembre di ogni anno ricorre la Giornata mondiale contro la rabbia (World Rabies Day) promossa oramai dal 2007 dalla Global Alliance for Rabies Control.

Giornata mondiale contro la rabbia: ancora troppi decessi

La rabbia è tra le malattie più antiche di cui si ha notizia ed è considerata, ancora oggi, una zoonosi altamente letale. Più del 99% dei casi di rabbia è causato dai morsi di cani nei paesi dove più frequentemente sviluppano la patologia; ogni anno il virus uccide 59.000 persone nel mondo e il 70% di loro ha meno di 16 anni.

L’obiettivo delle istituzioni mondiali, conosciuto anche come #Zeroby30, è portare per l’appunto a zero le morti causate da rabbia entro il 2030.

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Molto si può fare in termini di prevenzione e contenimento e GARC lavora da anni su educazione, consapevolezza e solidarietà. Il tema scelto per l’edizione 2023 della Giornata mondiale contro la rabbia è “Tutti per 1, Una Salute per tutti” per sottolineare la grande necessità di collaborazione, dell’importanza dell’uguaglianza e del rafforzamento dei sistemi sanitari generali, garantendo che One Health non sia per pochi eletti ma sia piuttosto qualcosa che dovrebbe essere disponibile per tutti. 

Come festeggiare questa ricorrenza?

Possiamo celebrare la Giornata mondiale della rabbia 2023 con una campagna di vaccinazione, iniziative educative, sensibilizzando, migliorando o intraprendendo diagnosi di laboratorio, condividendo, acquisendo o segnalando dati sulla rabbia, collaborando con altri o sostenendo la sua eliminazione.

Attualmente le vaccinazioni annuali contro la rabbia sono circa 50 mila e nelle popolazioni con il 70% di cani vaccinati, i focolai di rabbia canina sono nulli. Dunque la garanzia più efficace a livello individuale contro la rabbia è la vaccinazione: per i dettagli è bene informarsi presso il proprio veterinario o le autorità sanitarie competenti.

Cosa sapere sulla vaccinazione contro la rabbia

Il vaccino antirabbico è obbligatorio in caso di viaggio all’estero e dobbiamo verificare le disposizioni dei singoli paesi in materia prima di partire. Si ricorda che la vaccinazione va sempre registrata sul passaporto del pet e si effettua in soggetti di età non inferiore alle 12 settimane di età da un veterinario autorizzato.

Inoltre devono passare almeno 21 giorni dalla vaccinazione prima di poter viaggiare con l’animale. Poi, raggiunta l’immunità protettiva, la copertura del vaccino è annuale (per i cani di poche settimane) o triennale (per gli adulti).

Tra le vaccinazioni obbligatorie figurano quelle per il Parvovirus canino, il Cimurro canino, l’Epatite e la Leptospirosi. I vaccini facoltativi nel cane includono invece quelli per la Bordetella, l’Influenza canina, la malattia di Lyme e la Leishmaniosi.

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