Oggi la dottoressa Elena Botteri, medico veterinario della Clinica Ca’ Zampa Como, ci spiega cosa fare con un cane anziano in casa che ha bisogno di cure e coccole extra.

Quando un cane viene considerato anziano?


C’è un momento come per tutti di arrivare ad un’età anziana: ciò dipende dal tipo di vita condotto, quindi proprio dalla tipologia di condizioni in cui è vissuto il cane dalla sua nascita fino a quel momento, sia da eventuali patologie magari già esistenti da tempo, che hanno accelerato l’invecchiamento, sia dalla razza del pet perché c’è una grande variabilità. Ci sono cani di taglia gigante come i San Bernardo o gli Alani che arrivano ad un’età anziana molto prima rispetto rispetto a un Yorkshire o un Jack Russel.
Quindi è difficile identificare l’età precisa, diciamo che proprio con questo discorso di variabilità legata alle razze, dal 6 ai 10 anni, si può identificare l’inizio dell’età anziana.

Quali sono le patologie più frequenti a cui va incontro un cane anziano?

Se facciamo riferimento ad un paragone con l’uomo, la prima cosa che ci viene da pensare sono le patologie articolari, artrosi, osteoartrite, patologie infiammatorie: sicuramente un cane anziano non ha la possibilità di fare i movimenti che faceva da giovane.
Un altro distretto importante da valutare nel cane anziano sono le patologie orali, quindi le patologie dell’apparato vocale che comprende le gengive, i denti e anche qui c’è una grande variabilità contenuta sulla razza. L’approccio che deve essere fatto è sempre legato in relazione anche alle razze.
Tra le malattie più comuni nel cane anziano, annoveriamo anche le patologie neurologiche e poi ovviamente le patologie cardiocircolatorie.

Come possiamo capire che il cane anziano ha patologie cognitive?

Il proprietario è l’osservatore più importante e può notare subito se ci sono piccole variazioni a cui inizialmente non si dà peso ma potrebbero essere un campanello d’allarme per l’insorgenza di disfunzione cognitiva.

Tra i piccoli e grandi cambiamenti a cui prestare attenzione sicuramente il primo è il disorientamento: il cane anziano non è più in grado di orientarsi anche in un ambiente conosciuto come faceva prima. Si nota un disagio in termini di spazio e temporali: cose che magari il cane prima non faceva adesso fa magari in orari assolutamente inusuali.
L’altra cosa sono le interazioni: cambia il tipo di interazione che il nostro animale ha sia nei confronti nostri quindi dell’essere umano, del proprietario ma anche alterazioni che possono indicare che è in corso una patologia neurodegenerativa alla quale non ci si può opporre ma ci sono tanti cose che possono aiutare i cani a gestire meglio questa situazione.

Un ulteriore sintomo è l’eliminazione inappropriata di feci e urine: il cane che fino a quel momento non ha mai avuto problemi ed inizia ad espletare i bisogni in modo inadeguato spesso non lo fa per dispetto, ma bisogna poi capire se c’è una patologia concomitante come un disturbo organico o metabolico che può essere presente in modo concomitante o se è proprio una disfunzione neurologica.

Un altro campanello d’allarme è il cambio dell’attività: di solito diventano molto meno attivi e, collegato a questo, c’è il discorso del sonno-veglia che varia parecchio. Questi sono tutti segnali che possono cominciare a far sospettare una problematica di tipo neurologico.

Quali sono le sue nuove necessità e come possiamo prenderci cura bene del nostro cane?


Intanto non sottovalutando quei segnali che l’animale ci manda: possiamo già identificare se si tratta di una patologia sulla quale poi si può intervenire specificamente oppure tutte quelle alterazioni possono risultare collegate ad una disfunzione cognitiva. Quello che possiamo fare come proprietari è di non sottovalutare il più possibile questi segnali e fare riferimento al veterinario curante che vi aiuterà a interpretare questi segnali ed eventualmente ad approfondire questi segni clinici che l’animale manda e saprà darvi tutti i consigli più mirati sia di tipo terapeutico nel caso in cui si dovesse iniziare una terapia medica (spesso nei cani anziani che si possono nella terapia alimentare che è molto importante perché anche questo appunto qui a migliorare il benessere del cane anziano) e anche a quelle che possono essere le modificazioni a livello ambientale che noi possiamo mettere in atto per aiutare il nostro ordinare e impostare bene.
Sicuramente tanti consigli che si possono dare: il mio primo consiglio è non sottovalutare i segnali di cambiamento e fare riferimento al veterinario che vi può aiutare e darvi consigli più mirati.

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