Con la dottoressa Daniela Di Scala, Direttore sanitario dell’ospedale Amici degli animali di Latina, oggi parliamo di artrite nel gatto.

Che cos’è l’artrite nel gatto?

L’osteoartrite è un processo che interessa le cartilagini e quindi le articolazioni del nostro amico felino. Questa patologia è più frequente di quanto non si immagini e viene definita come malattia invisibile perché il nostro gatto, a differenza del nostro cane, rende un pochino più difficile l’identificazione della malattia. È importante però saper riconoscere i segni dell’osteoartrite felina perché in una grande percentuale di casi è dovuta all’invecchiamento, quindi è un processo parafisiologico correlato all’età.

Altre volte invece non si riconosce una causa di anzianità quanto piuttosto risulta essere secondaria ad altre patologie come per esempio un trauma o una predisposizione ereditaria nei confronti di patologie articolari.

Quali sono le cause dell’artrite?

Le cause che possono portare nel nostro amico Felix ad avere un problema di osteoartrite sono di natura diversa: ad esempio l’obesità è un fattore predisponente. I gatti sovrappeso possono più facilmente sviluppare dei problemi articolari ;anche lo stile di vita dell’animale che è particolarmente sollecitato dal punto di vista articolare e di conseguenza può determinare più facilmente un trauma al livello delle articolazioni stesse. Non solo. Ci sono alcune razze predisposte a delle patologie articolari: la displasia dell’anca che ben conosciamo nel cane può essere presente anche nel gatto e ci sono alcune razze di taglia particolarmente grande come il Maine Coon oppure il Persiano che devono essere particolarmente attenzionati dal proprietario.

Ovviamente ogni segno clinico che possa essere indicativo di un processo artritico deve essere immediatamente segnalato al veterinario.

Quali sono i campanelli d’allarme e quanto è difficile riconoscerli?

È molto difficile riuscire a scovare i segni di un processo doloroso per il nostro animale. Il gatto tende facilmente a nascondere i segni del dolore e questo significa che un proprietario deve essere particolarmente attento a comprendere che a volte la pigrizia che sembra riscontrare nel proprio animale oppure un atteggiamento che sembra essere dovuto al fatto che sia invecchiato, in realtà può sottintendere oggettivamente ad un dolore di fondo.

Vediamo insieme quali possono essere quei segni clinici che il proprietario deve tenere sotto controllo e assolutamente riferire al proprio veterinario.

Innanzitutto il gatto può essere più letargico del solito e riluttante al movimento: magari notiamo che non fa più quegli atletici salti sui mobili o sul tavolo e ancora una volta potremmo attribuirlo all’età ma in realtà potrebbe essere dolore.

Inoltre potrebbe anche non fare adeguatamente il “grooming cioè quella pulizia quotidiana del corpo perché a volte un processo doloroso alla colonna vertebrale impedisce agli animali di fare quel tipo di movimenti che gli permettono una pulizia accurata di tutta la parte del corpo. In particolare parliamo della parte posteriore dove potremo notare un pelo opaco o addirittura appiccicoso.

Tutti i sintomi, anche i più “strani” legati all’osteoartrite felina

A volte il campanello d’allarme è l’urinazione inappropriata: fare la pipì fuori dalla lettiera può essere un segno che inizialmente non viene adeguatamente identificato come un problema artrosico e potrebbe far pensare ad un problema delle vie urinarie. Tuttavia mettersi in una certa posizione per fare i propri bisogni può essere difficoltoso e doloroso per il gatto per cui può essere più facile per il nostro amico felino urinare fuori dalla lettiera in una posizione un po’ più alta questo può essere un segno molto indicativo.

Anche l’aggressività può essere un sintomo legato al dolore: potremmo notare che il nostro amico gatto non tollera più essere accarezzato in certi punti del corpo; può addirittura manifestare aggressività, mordere e graffiare nonostante non siano atteggiamenti nella sua indole.

Ci sono tantissimi fattori che possono sottintendere a diverse patologie che a volte vengono mal interpretate dal proprietario. Invece il messaggio che voglio lanciare è che il nostro gatto è un animale che tende a nascondere molto bene il dolore, che tende ad essere veramente sottovalutato nella sensazione del dolore e purtroppo la malattia osseo articolare nel gatto è veramente sottostimata. Si valuta che soltanto una bassissima percentuale di gatti anziani venga portata a visita dal veterinario perché il proprietario ha individuato la percezione del dolore nel gatto: questo ci fa capire che la maggior parte dei nostri gatti nelle nostre famiglie potrebbe aver dolore e noi potremmo non essercene accorti.

Dopo la diagnosi di artrite, quali sono le terapie possibili?

Nel momento in cui il veterinario ha emesso la diagnosi di artrite del gatto, può utilizzare dei trattamenti farmacologici atti a ridurre il dolore nel paziente. Questo è l’aspetto più importante: il nostro must deve essere sempre migliorare la qualità della vita dei nostri pazienti e ciò che possiamo fare nel gatto è sicuramente migliorare lo stile di vita a 360°.

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Inoltre il veterinario ci suggerirà un’alimentazione appropriata: alcuni gatti, come dicevamo prima, sono in sovrappeso e la sterilizzazione piuttosto che la vita sedentaria facilmente tendono a far aumentare di peso i nostri pet. Ciò può peggiorare una condizione artrosica sottostante, quindi una terapia alimentare dietetica sarà sicuramente indicata dal nostro veterinario.

In più abbiamo la possibilità di utilizzare dei farmaci antinfiammatori che possono appunto controllare il dolore, migliorare la qualità della vita. La medicina per fortuna fa passi avanti per cui possiamo avere oggi a disposizione dei farmaci – come gli anticorpi monoclonali – che ci permettono di migliorare la sensazione di disagio che ha il gatto nel momento in cui soffre di un problema artritico.

Il veterinario saprà consigliare sulla base dello stato clinico del gatto un certo tipo di terapia e quindi saprà consigliare adeguatamente quale trattamento farmacologico oppure quali trattamenti seguire.

Come può il proprietario prendersi cura di un gatto con artrite?

L’alimentazione è sicuramente una delle armi che ha il proprietario in mano dopo adeguato suggerimento da parte del veterinario per migliorare la situazione clinica del proprio gatto e molto spesso, se è adeguatamente integrata di principi naturali che abbiano anche un’azione antinfiammatoria, può essere sicuramente un aiuto. Ma anche l’alimentazione dietetica, quindi finalizzata alla perdita del peso, è fondamentale. l’utilizzo di integratori alimentari che possano appunto mimare l’effetto antinfiammatorio o comunque avere un effetto antinfiammatorio sulle articolazioni sono altrettanto importanti e poi come dicevamo prima migliorare quello che è l’ambiente nel quale vive l’animale.

Possiamo arricchire l’ambiente del nostro gatto e fare un’azione anche preventiva nei confronti dell’aumento del peso e quindi della predisposizione nei confronti dei problemi artrosici creando dei giochi, delle attività con il nostro gatto che gli permettono da una parte di assecondare il proprio istinto predatorio e dall’altra parte di tenersi in movimento e quindi migliorare in generale la sua condizione fisica.

Questo vale come prevenzione, mentre come cura invece per un animale che abbia già un processo ostico di generativo sicuramente quello che sarà opportuno è tenere l’animale in un ambiente riscaldato e confortevole; avere dei cuscini sui quali possa dormire e sicuramente occuparsi di lui a 360 gradi come abbiamo detto con l’alimentazione integratori e alcuni farmaci che suggerirà il veterinario.

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