La tigna del gatto è una malattia della cute che si può trasmettere anche all’uomo. È quindi fondamentale conoscerla, riconoscerne i sintomi e soprattutto sapere come trattarla con la terapia migliore.

Cos’è la tigna del gatto

La tigna del gatto, nota anche come dermatofitosi felina, è una malattia infettiva di origine fungina a carico del pelo e della cute dell’animale. 

Gli agenti patogeni appartengono principalmente a tre generi di miceti filamentosi: Microsporum, Trichophyton ed Epidermophyton.

Questi agenti patogeni sopravvivono grazie alla capacità di digerire la cheratina. La cheratina è una proteina che troviamo nel pelo e nelle unghie. E,proprio da qui, possiamo comprendere meglio i segni che indicano la presenza della patologia.

Diffusione della malattia

La prevalenza della malattia nei gatti è molto variabile a seconda dell’area geografica ed è stimata tra il 5% ed il 50%, a seconda delle temperature e dell’umidità ambientali. 

La tigna è segnalata maggiormente nei climi caldi e umidi, presso ampie popolazioni di randagi e tra gli animali che possono uscire all’esterno.

Sintomi: come capire se il gatto ha la tigna

Il periodo di incubazione della tigna va da una a tre settimane. La sintomatologia è variabile in funzione alla gravità della patologia. 

La lieve infiammazione eritematosa cutanea può evolvere in aree circolari di cute prive di pelo. Le lesioni non sempre sono pruriginose, ma spesso sono associate a forfora e croste. È inoltre possibile la produzione di forfora a scaglie, quindi la presenza eritemaprurito e arrossamento

Il gatto potrebbe patire la condizione fino a morsicare e graffiare la zona infiammata. Oppure, potrebbe mostrare arrossamento e perdita del pelo in alcune aree del corpo: ad esempio la schiena, ma anche il muso, il naso, la punta delle orecchie e la parte anteriore delle zampe.

Il gatto portatore sano di tigna

Sfortunatamente alcuni casi sono asintomatici ed il gatto risulta essere portatore sano. Pertanto, nel caso in cui la sintomatologia caratteristica insorga in altri animali o in una persona a contatto con il micio, non si può escludere questa eventualità.

Per questo motivo, un controllo accurato del proprio amico a quattro zampe è fondamentale: prevenire determinate malattie gioverà alla salute del vostro cucciolo e di tutto il nucleo familiare.

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Trasmissione della micosi del gatto

La tigna del gatto è contagiosa e si trasmette facilmente:

  • per via diretta tramite il contatto con un animale infetto o portatore sano
  • per via indiretta a causa del contatto con l’ambiente contaminato.

Quest’ultima modalità di trasmissione è importante perché il trattamento dell’animale non sarà sufficiente ad eliminare l’agente patogeno dall’ambiente. Fondamentale sarà, dunque, la disinfezione di coperte, cuscini, cucce e trasportino. 

Le cause della tigna del gatto

I gatti possiedono un meccanismo naturale di difesa e pulizia della cute e del pelo. Nel caso in cui questo venga meno a causa dell’età o di altre patologie, la predisposizione all’insorgere della malattia sarà maggiore. 

Altro fattore causale può essere la presenza di microtraumi da graffio o grattamento.

Test diagnostici

La diagnosi della tigna del gatto deve essere confermata dal veterinario che, dopo un’approfondita visita clinica per valutare la salute dell’animale, si concentrerà sugli aspetti dermatologici.

Il veterinario osserverà la pelle del gatto con la lampada di Wood. Strumento elettivo per la diagnosi della tigna, è una lampada a raggi ultravioletti che permette di visualizzare il fungo filamentoso responsabile della malattia e, quindi, di confermare o smentire l’ipotesi diagnostica. 

Altri metodi utili a diagnosticare la micosi da gatto sono:

  • il controllo del pelo al microscopio al fine di individuare i dermatofiti e le loro spore o eventuali alterazioni della struttura del mantello
  • l’esame colturale di alcuni ciuffi di pelo, posti in un terreno favorevole alla crescita dei dermatofiti.

Come curare la tigna del gatto

La malattia ha tempistiche di superamento abbastanza lunghe, con attenzioni da prestare sia al felino che all’ambiente in cui ha vissuto fino a quel momento. 

Come anticipato, sarà fondamentale la disinfezione degli ambienti frequentati dal vostro gatto, in modo da sanificare il tutto evitando nuovi contagi.

La terapia

Una volta raggiunta la diagnosi è importante impostare la corretta terapia. 

La cura della tigna del gatto è mediamente lunga. Prevede la somministrazione di farmaci antifungini ad uso locale e sistemico per almeno 4-6 settimane, associate a trattamenti esterni come spume, schiume o creme ad applicazione regolare. 

Un buon sistema immunitario aiuta la risoluzione della malattia perché viene in aiuto alla cura farmacologica. 

É consigliato l’utilizzo di guanti per evitare un contatto diretto con l’animale ed è necessario mantenere l’ambiente il più pulito possibile. I controlli andranno effettuati con frequenza fino all’eliminazione definitiva della malattia. Ricordiamo nuovamente che, a causa dell’alta contagiosità e le modalità di trasmissione, è fondamentale la decontaminazione ambientale per evitare nuove infestazioni. 

A differenza di altre malattie, come le pulci o le zecche, non è possibile fare prevenzione con procedure veterinarie di routine.

Tigna del gatto: l’uomo può essere contagiato?

L’uomo può venire contagiato dalla dermatofitosi felina ed è anche per questo che la diagnosi precoce è molto importante. 

La via di trasmissione, anche in questo caso, può essere diretta per contatto o indiretta a causa della contaminazione ambientale.

Sintomi della tigna nell’uomo

L’infezione provoca la comparsa di eruzioni eritematose circolari sulla pelle o di lesioni circolari sulle unghie. I sintomi appaiono con lentezza, con piccoli punti simili a punture, pronti a evolvere in pustole.

Qualora contagiato, anche l’uomo dovrà seguire un’apposita terapia con assunzione di farmaci e trattamenti topici. 

In caso di sospetto di malattia sarà quindi importante contattare immediatamente il proprio medico di fiducia insieme al veterinario.

In tal modo, sia il vostro amico a quattro zampe sia il suo nucleo familiare, potranno affrontare e superare questa malattia nel migliore dei modi. 

A cura del Medico Veterinario Cristina Mietto, Ca’ Zampa Fiordaliso

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