L’insufficienza renale del gatto colpisce 1 pet su 5. Con questo termine si indica l’insieme di malattie che colpiscono la funzionalità del rene, che ne viene compromessa. L’insufficienza renale del gatto si può manifestare con andamento acuto o cronico. In quest’ultimo caso è latente: quindi, se non riconosciuta, può compromettere in maniera importante la salute del gatto. Vediamo le differenze. 

Cos’è l’insufficienza renale acuta

L’insufficienza renale acuta (IRA) è un’evenienza piuttosto rara, se si esclude l’ostruzione uretrale felina. Per diverse cause spesso associate all’uso di farmaci nefrotossici o ad ingestione di chimici (glicole propilenico etc), il rene smette improvvisamente la sua funzionalità determinando un quadro sintomatologico improvviso. 

Vomito, disorientamento, barcollamento, apatia, anoressia sono i sintomi più comuni in corso di insufficienza renale gatto acuta. La prognosi è favorevole qualora si possa intervenire in maniera tempestiva ed adeguata dal medico veterinario di fiducia. Una situazione patologica molto frequente nel gatto casalingo soprattutto giovane e castrato  è l’ostruzione uretrale. In questo quadro patologico il gatto non riesce più ad urinare, seppur sforzandosi (va più volte nella cassettina). Il blocco della minzione porta automaticamente un blocco retrogrado e ristagno dell’urina con conseguente uretritecistite ed infine blocco renale acuto. L’intervento veterinario repentino è basilare per la sopravvivenza del gatto ostruito.  Una IRA gestita male può essere prodromica ad una IRC (Insufficienza renale cronica) successiva.

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Cos’è l’insufficienza renale cronica

L’insufficienza renale cronica (IRC) è un’alterazione lenta e progressiva con perdita della normale funzionalità renale. L’insufficienza renale è una malattia molto comune nei gatti anziani, a partire dai 10 anni, anche se può colpire i felini di tutte le età. Come se l’organo in questione, per cause spesso legate alla senilità, perdesse la sua capacità di captare le scorie del sangue e non fosse più in grado di riversarle nell’urina. 

La regolazione di tali meccanismi fisiologici avviene tramite un delicato e perfetto connubio e funzionamento ormonale. I “rifiuti” derivanti dal torrente circolatorio devono riversarsi nell’urina per poter uscire dal corpo dei nostri amici a quattro zampe. La conseguenza di tale difetto sta nel fatto che le sostanze nocive permangono nel sangue. I reni, come ben sappiamo, sono gli organi predisposti per il filtraggio del sangue e l’eliminazione delle sostanze nocive dal metabolismo. Tali sostanze vengono accumulate nell’urina e successivamente espulse con la minzione. Il corretto funzionamento dell’apparato renale fa sì che si possa mantenere il corretto equilibrio tra acqua e minerali. Inoltre, attraverso la formazione dell’urina e la sua espulsione, si eliminano le sostanze di scarto introdotte nel corpo e quelle derivate dal meccanismo proteico come urea o creatinina.

Quali sono le cause

La senilità senza una causa patologica è l’elemento frequente, quindi un fisiologico decadimento di tutto l’apparato nefrologico. Spesso si evidenzia in gatti sopra i 10-15 anni. Qualora invece ci sia una causa di altro tipo, spesso va ricercata in pregressa patologia di tutto l’apparato urologico, come ad esempio cistiti, uretriti, calcoli, infezioni batteriche e tumori. In alcune razze, come il gatto persiano, ci possono essere delle malformazioni renali evidenziabili già nei primi anni di vita (rene policistico). Qualsiasi causa metabolica che precluda un aumento della pressione sanguigna è motivo di allarme per il rene. 

Insufficienza renale nel gatto: sintomi

L’insufficienza renale cronica è una malattia subdola, senza sintomi apparenti se non negli stadi avanzati. Nei primi stadi della malattia, non sono evidenti, tanto che possono essere trascurati o confusi con quelli di altri aspetti quotidiani. La perdita di appetito, del peso corporeo e l’aumento della sete sono segni molto indicativi.

Sai quanto beve al giorno il tuo gatto?

Questa è una domanda che spesso dobbiamo porci, soprattutto se abbiamo un gatto anziano in casa. L’aumento della sete, di conseguenza, porterà un aumento della quantità di urina. Negli stadi avanzati, il gatto sarà sempre più apatico, letargico, dissociato

Insufficienza renale del gatto: ultimo stadio

L’insufficienza del renale gatto, all’ultimo stadio può provocare vomitoalitosianemiadisidratazione. Ma anche pelo opaco e iridi tendenti al marrone. La tempestiva terapia di supporto fatta dal medico veterinario è imperativa.

Conseguenze della patologia

Un rene parzialmente funzionante predispone alla ritenzione di sostanze nocive, come le sostanze azotate poi rilevate nel sangue (azotemia/uremia). Anche la ritenzione di fosforo e la mancanza di attivazione finale di vitamina D causa sindromi pararenali. La perdita di proteine attraverso l’urina si evidenzia come magrezza, spossatezza, difficoltà di movimento e trombosi. Nei casi gravi si va incontro all’acidosi metabolica. Il difetto renale compromette la formazione dei globuli rossi, ne consegue che i gatti nefropatici siano anche anemici

Cambi troppo spesso la sabbietta ultimamente?

Il gatto con insufficienza renale non è più in grado di concentrare le urine (urine iposteniche). Sodio e potassio sono, inoltre, due sali ematici che alterandosi alterano i valori pressori.

Come diagnosticare l’insufficienza renale nel gatto

Gli esami del sangue e delle urine sono elementi basilari. Tali liquidi biologici analizzati dal veterinario potranno indicare la presenza e lo stato del funzionamento dei reni del gatto. La valutazione della pressione sanguigna è un valore di screening molto importante. Anche esami assolutamente non invasivi come l’esame ecografico possono dare valutazioni aggiuntive della funzionalità e morfologia dell’apparato nefrologico.

Insufficienza renale del gatto: si può guarire

L’insufficienza renale cronica non si può guarire, ma si può perfettamente controllare in maniera specifica e opportuna. 

La terapia e le cure necessarie per un gatto che soffre di insufficienza renale servono principalmente per alleviare i sintomi di questa malattia progressiva. Per evitare che le condizioni di salute del micio peggiorino o che abbia ricadute gravi, bisogna seguire un protocollo gestionale veterinario preciso e scrupoloso. La terapia specifica dipende da caso a caso e l’uso di integratori nefrotoniciminerali e stimolatori di appetito dipendono dal paziente, dai suoi bisogni e dai sintomi. Abbassare la pressione arteriosa è vitale per il benessere renale. La dieta specifica inoltre è un ottimo supporto per la gestione della malattia, ma da sola non basta.

I controlli da fare

Il gatto con insufficienza renale deve essere sempre sotto controllo medico. valori ematici e urinari possono talvolta peggiorare in maniera rapida. Anche alcuni esami casalinghi sono di ausilio, come la raccolta dell’urina da parte del proprietario attraverso l’utilizzo di apposite sabbiette, per effettuare la valutazione laboratoristica da parte del veterinario. 

A cura del Medico Veterinario Massimo Beccati, Direttore Sanitario Ca’ Zampa Cremona e Como.

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