Anche i nostri pets possono soffrire di cardiopatie e ciò rende la prevenzione cardiovascolare estremamente importante. Vale sia per i cani che per i gatti, motivo per cui imparare a riconoscere le malattie cardiache può realmente allungare la vita dei nostri amici a quattro zampe, se non salvarla.

Malattie congenite o acquisite

Iniziamo col differenziare i tipi di malattie cardiache. Ci troviamo di fronte a una malattia congenita se è presente nel nostro pet dalla nascita e a una malattia acquisita se si presenta, invece, nel corso della vita del nostro animale domestico. In entrambi i casi l’origine potrebbe comunque essere ereditaria, ma è bene sottolineare che – anche se abbiamo dei sospetti sulla salute cardiaca del nostro animale – solo una visita clinica potrà darci le giuste risposte e le cure opportune.

L’insufficienza cardiaca

Proprio come per gli esseri umani, infatti, parlare di malattie cardiovascolari potrebbe risultare fin troppo generico. Partiamo dunque da una problematica molto diffusa, sia nei cani che nei gatti: l’insufficienza cardiaca. L’insufficienza cardiaca si verifica quando il cuore non riesce più a pompare in modo adeguato il sangue nell’organismo. È difficile prevenire un problema di salute simile – spesso dipendente da infezioni o processi degenerativi – ma possiamo individuarlo osservando il comportamento del nostro pet.

Un gatto o un cane cardiopatico, infatti, mostrerà affaticamento e – dopo un esercizio – difficoltà o lentezza a recuperare le forze. Possono inoltre manifestarsi tosse, tachipnea o dispnea (aumento della frequenza respiratoria o difficoltà respiratoria), sincopi, dimagrimento e mucose cianotiche. Se si manifesta uno qualsiasi di questi sintomi – tanto da far sorgere in noi il sospetto della presenza di una malattia – è bene portare l’animale dal veterinario: solo con una visita approfondita, infatti, si potrà giungere a una diagnosi esatta e a una successiva cura.

Malattie cardiache frequenti nei cani

Esistono ovviamente malattie ancora più complesse da diagnosticare: nei cani, ad esempio, il 75% delle malattie cardiovascolari è riconducibile alla malattia degenerativa cronica della valvola mitralica. Si manifesta nei cani di piccola e media taglia spesso dopo i 10 anni. Può essere individuata dal veterinario auscultando il torace del cane, prima ancora che si manifestino i sintomi. È inoltre molto comune in alcune razze, come il Cavalier King Charles Spaniel e il bassotto tedesco: per questo motivo è anche bene sempre programmare gli accoppiamenti per far sì che non si sviluppi un’alta ereditarietà della malattia. Nei cani di taglia grande, invece, è particolarmente comune la Miocardiopatia Dilatativa (DCM).

Malattie cardiache frequenti nei gatti

Nei gatti, le malattie cardiache più frequenti sono l’HCM (cardiomiopatia ipertrofica), DCM (cardiomiopatia dilatativa) e l’insufficienza mitralica. Il sintomo più diffuso per capire se il nostro gatto ne soffre è il soffio. È bene sottolineare che, a differenza del cane che è più presente nella quotidianità del proprio padrone, per i gatti spesso è difficile individuare i sintomi di una malattia cardiaca. Soprattutto se siamo soliti lasciare liberi i nostri animali, sarà difficile notare il loro comportamento in movimento. Per questo motivo, è sempre raccomandabile far controllare il cuore del nostro animale almeno due volte l’anno.

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