Oggi, insieme alla dottoressa Chiara Bergna, veterinario specializzato in cardiologia e medicina interna della clinica Ca’ Zampa Pineta di Appiano Gentile (Como) parliamo di ipertensione nel gatto: una patologia comune soprattutto nei felini anziani, che può colpire occhi, cuore, rene e encefalo.

L’ipertensione nel gatto è una malattia comune? E Quando potrebbe manifestarsi?

L’ipertensione sistemica è un aumento stabile della pressione sistolica e diastolica al di sopra dei valori di normalità. E’ una patologia comune nel gatto e si manifesta più frequentemente nei gatti anziani, di solito con più di 10 anni.

Da cosa è causata la pressione alta nel gatto?

La pressione sistemica può essere influenzata da numerosi fattori. E’ importante tenere presente che condizioni di stress e paura, che possono essere causate anche dalla permanenza in sala d’attesa o dalla visita in clinica, possono causare notevoli incrementi dei valori pressori. Questo fenomeno è definito effetto “camice bianco” ed è ben conosciuto anche in medicina umana. L’ipertensione sistemica può non avere una causa sottostante identificabile, in questo caso si definisce ipertensione primaria. Oppure può essere associata a patologie predisponenti e in questo caso si parlerà di ipertensione secondaria. Le patologie che più comunemente causano ipertensione nei gatti sono le malattie renali e quelle patologie endocrine (parliamo in questo caso d ipertiroidismo, diabete e iperaldosteronismo).

Quali sono i sintomi e le conseguenze dell’ipertensione nel gatto?

Qualsiasi sia l’origine dell’ipertensione arteriosa, questa può causare dei danni ad organi bersaglio, che possono facilmente risentire dell’aumento della pressione. Questi organi sono: occhio, encefalo, rene e cuore. Nei gatti ipertesi il disturbo principale, spesso motivo della visita è un’improvvisa cecità conseguente a distacco retinico. A livello neurologico possono verificarsi alterazioni conseguenti al danno vascolare e i segni più frequenti sono: alterazione dello stato mentale, del comportamento, letargia e atassia. Per quanto riguarda il rene: l’ipertensione arteriosa può essere sia la causa che la conseguenza di un danno renale. Mentre a livello cardiaco si va incontro ad una miocardiopatia.

Come possiamo prenderci cura di un gatto con ipertensione?

Le linee guida consigliano la misurazione della pressione annualmente in tutti i pazienti con età superiore a 9 anni e nei pazienti che presentano danni agli organi bersaglio ovviamente o patologie potenzialmente causa di ipertensione arteriosa (in primis malattia renale cronica e ipertiroidismo). Fondamentale è avere un protocollo standard di misurazione perché bisogna evitare il più possibile l’”effetto camice bianco” di cui parlavamo prima. Quindi l’animale deve essere acclimatato in una stanza priva di fonti di rumore o stress, la misurazione pressoria deve precedere qualsiasi altra manipolazione del soggetto, si faranno molte misurazioni e si farà una media di queste.

Quali sono i trattamenti possibili?

La terapia è farmacologica e viene consigliata in pazienti con pressione molto alta oppure nei pazienti ipertesi in presenza di lesioni ad organi bersaglio. Ovviamente bisogna ricercare e trattare le condizioni patologiche se presenti che possono aver causato l’ipertensione arteriosa. Possiamo considerare normali nel cane valori di Ps 131±20 mmHg, Pm 97±16, Pd 74±15 mmHg, e nel gatto di Ps 139±27, Pm 99±27, Pd 77±25 mmHg.

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