Quali sono le domande da farsi per scegliere quale cane confà a noi? In base a cosa lo dobbiamo scegliere?

«Innanzitutto ci troviamo di fronte al primo bivio: adottarlo dal canile oppure rivolgersi ad un allevamento perché voglio un cane di razza? Ricordo, ovviamente, che gli interessati devono prendere questa decisione sempre di comune accordo con tutti i membri della famiglia in cui l’amico con la coda arriverà. Se scegliamo di adottare il cane da un canile o da una associazione, dobbiamo prestare attenzione a che tipo di cane andremo prendere. La consulenza di un educatore cinofilo può essere di grande aiuto perché può succedere che dietro alla foto di quegli occhioni dolci che magari vediamo in rete, ci siano delle piccole o grandi insidie. Al canile, ci sono cani cuccioli, adulti, anziani e quindi nel momento in cui decidiamo di prendere un cane, dobbiamo sapere quali saranno le sue necessità che differiranno in base alla sua età, al suo trascorso… Inoltre teniamo presente che non si incontrerà il cane prima, ma direttamente al momento dell’adozione quando questa avviene attraverso le staffette.

La figura dell’educatore cinofilo può essere di grande aiuto anche in questo caso. Può fare da filtro con l’associazione scelta e fare quelle domande un po’ particolari che possono permettere di capirne qualcosa di più, avere maggiori informazioni, certezze sulla serietà dell’associazione e sulla storia del cane.

Canile e allevamento: cosa cambia nella scelta del cane

Se si decide di rivolgersi ad un canile, è possibile andare a far visita alla struttura e avere un primo contatto con gli amici a 4 zampe. Sarà un’adozione un po’ più consapevole. È possibile fare visita al canile più volte, non necessariamente si deve adottare subito; questo permette di instaurare un primo rapporto con il cane, che ricordiamolo, è un essere vivente senziente. Si può tornare due, tre volte, magari accompagnati dal proprio educatore o magari supportati da quello di riferimento del canile. Lo si può portare a fare una passeggiata, se si ha già un altro cane magari è possibile organizzare un incontro in campo neutro così da farli conoscere. Ci sono più di possibilità di portare a casa con noi un cane che non dico già conosciamo, ma che comunque si è potuto intuirne il carattere, cosa che purtroppo con le staffette è molto difficile perché chiaramente dobbiamo fidarci di quello che viene “ufficialmente” descritto, di quello che si vede nei filmati, delle informazioni. E lo dico per esperienza personale: non di rado si va incontro a delle sorprese purtroppo, e quando arriva il cane e magari si iniziano a palesare quei problemi pregressi che non avevamo considerato e che lo rendono difficile da gestire.»

Come scegliere il cane giusto a seconda delle esigenze personali e familiari?

«Quando la nostra scelta si dirige verso il desiderio di prendere un cane di razza, è ovviamente importante comunque parlare con gli esperti. In questo caso ovviamente in primis ci mettiamo gli educatori, perché spesso la scelta della razza è dettata più dal ‘mi piace quel cane’, senza avere idea di quali siano le sue caratteristiche. Soprattutto nel caso di annunci online, bisogna procedere con cautela: si può cadere non solo in alcune truffe, ma essere inconsapevolmente ‘complici’ di un eventuale traffico illecito di animali. E questo riguarda un po’ tutte le razze che sia un barboncino un golden retriver o un pitbull.

Mi permetta di aprire una piccola parentesi a tal riguardo. Sa quali sono i cani di razza che vengono abbandonati più frequentemente al canile o nei rifugi? Proprio i pitbull e i suoi derivati. Questo perché spesso non c’è una reale conoscenza di questa razza da parte di chi decide di prenderli. È un cane che bisogna saper gestire, che ha un determinato carattere. Questa razza, ma in generale tutti i cani, non possono essere acquistati oppure adottati senza avere una minima conoscenza specifica.

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Ricordiamo anche e soprattutto le esigenze del pet

Per cui il cane che desideriamo, non deve essere scelto perché è di moda o perché lo vediamo nella pubblicità o in un film. Dobbiamo sapere e capire quali sono le sue esigenze, quali sono le sue specifiche di razza. Sono adatto per avere questo cane? Questa è una delle domande che bisogna porsi.

Faccio un altro esempio. Tra le razze più amate c’è il border collie. È un cane meraviglioso, vivace; ma è un cane pastore, un vero pastore. Per cui è un cane che ha bisogno di tanti spazi, di fare molto movimento. Si tratta di un cane dotato di un istinto predatorio estremamente elevato. Sono tutti aspetti di cui chi prende un border collie deve essere ben consapevole. Non è un cane da appartamento. O meglio, è un cane che sì può vivere in appartamento, ma chi sceglie questo cane deve ben sapere che deve soddisfare appieno tutte le sue esigenze, altrimenti sono cani che tendono ad avere una vita molto triste e a dare tanti problemi anche a livello comportamentale. Non bisogna pensare che ad un border collie possano bastare due passeggiatine di mezz’ora al giorno per soddisfarlo. Non è così.»

È un cane quindi che deve: sgambare molto, va portato al parco, va fatto giocare, va fatto correre magari più di altre razze.

«Ha detto bene, è un cane che va assolutamente soddisfatto (come del resto tutti), ma ho portato questo esempio perché vedo spesso proprietari che cadono in questo errore. Faccio l’esempio di un corretto comportamento. C’è un ragazzo che è mio cliente che ha tre border collie e vive con loro in un appartamento. Ma questo ragazzo, nonostante lavori tutto il giorno, che che ci sia pioggia neve sole si alza alle 05:00 e porta i cani al parco per 2 ore, 2 ore e mezza. E quando torna da lavoro, li prende e li riporta fuori per altre 2/3 ore. Insomma sono cani che si muovono 5/6 ore al giorno e sono cani felicissimi perché sono ampiamente soddisfatti. Un paio di volte al mese poi, li porta in montagna da un amico che ha le pecore e lì loro mettono in atto il loro istinto di cani da gregge. Ora non pretendo che tutti facciano così, ma bisogna sapere che sono cani che vanno soddisfatti per le loro esigenze specifiche e le loro caratteristiche.»

Quanto peso ha lo spazio a casa nello scegliere un cane da accogliere in famiglia?

«Ogni cane ha bisogno di spazio: grande o piccolo che sia, il cane è un animale che ha bisogno di vivere la sua vita in parte all’aria aperta. Ha bisogno di correre, sfogarsi e quant’altro.

Però quello che dice è vero, perché comunque non è detto che la taglia del cane significhi che deve esprimere la sua energia 1000 volte al giorno. Così come non è detto che un cane di taglia piccola possa stare in appartamento senza uscire.

Prendiamo ad esempio il barboncino: è un cane dotato di un’intelligenza incredibile ma anche di una dinamicità straordinaria. Eppure spesso i cani di questa razza vengono presi e trattati quasi come dei peluche o come soprammobili. È l’errore più grosso che si possa fare; perché il cane andrà in sofferenza, avrà una vita triste, assolutamente povera di stimoli. Lo stesso discorso lo possiamo fare anche per il jack russel. Fa parte della famiglia dei Terrier, ha una grinta impressionante, è caparbio, forte. Non possiamo pensare che per quanto sia un cane di piccola taglia, il jack russel possa fare una vita compassata, tranquilla in un appartamento.

Certo, ci sono razze che hanno un indole più tranquilla, come ad esempio lo Shih Tzu; lui si adatta molto bene alla vita di casa. Ma non dimentichiamo che non è un peluche, è un cane che comunque ha le sue piccole esigenze. Sicuramente ha molto meno temperamento, ma ha comunque le sue esigenze.»

Possiamo quindi dire la vera differenza nella scelta della tipologia di cane da prendere è lo stile di vita che si conduce, quanto tempo riusciamo a dedicare al cane?

«Non soltanto scaricheranno l’energia dentro casa, ma si possono poi verificare delle problematiche a livello comportamentale. Torniamo, ad esempio, a parlare del border collie e della sua innata predatorietà… Se non viene soddisfatto appieno sarà un cane che andrà ad inseguire biciclette, motori, persone che fanno jogging. Insomma tutto ciò vedrà muoversi, fino a farlo diventare un qualcosa di compulsivo. Perché resta sempre un border collie, e per questo ha bisogno di correre soddisfare le sue specifiche»

Tra le valutazioni da fare, considerare la capacità caratteriali dell’uomo contano?

Penso ad esempio a chi ha un lupo cecoslovacco; non è una tipologia di cane che può essere ‘gestito’ da tutti. Ci vuole una certa fermezza credo. È così?

«Lei mi parla di fermezza io la correggo e le parlerei prima di tutto di esperienza. Il lupo cecoslovacco, come per citare anche un’ altra razza, il pastore belga malinois, non sono cani adatti ai principianti. Sono cani che vanno gestiti da persone estremamente esperte, che conoscono perfettamente e loro esigenze e le loro specifiche.

Serve dolce fermezza, oppure, se preferisce, ferma dolcezza, perché il cane non va trattato soltanto a livello muscolare; è un animale con cui instaurare un rapporto. Per cui ridurre il tutto a una gestione meramente muscolare va a inibire tutto ciò che costruisce la buona relazione con questi cani.

Il pitbull, per riprendere l’esempio di prima, è un cane duro, ha una corporatura coriacea e una pessima fama. Ma se lo si sa gestire, se si consoce bene questa razza, ecco che tira fuori il meglio di se, dietro la sua corazza c’è una dolcezza straordinaria quasi commovente. Ma resta un cane molto difficile»

Quanto incidono l’indole dei cani e il nostro modo di educarli nella felice convivenza domestica?

«Assolutamente bisogna conoscerli ripeto. Un pitbull è un cane da non portare mai in un’area cani affollata; o nei centri commerciali piuttosto che in centro città durante le feste natalizie. Perché sono situazioni che non vive bene. Ma se io lo conosco, so che ci sono altre situazioni dove lo posso portare, so che è un cane che devo far giocare tanto, ma anche a cui devo insegnare a giocare e a cui io devo sempre dettare le regole del gioco. Ad esempio non devo mai lasciare che sia lui a prendere l’iniziativa. Ecco, una volta che so queste cose e molte altre, e le metto in pratica quotidianamente, potrei essere in grado di gestire anche un cane così.»

Ci sono delle razze che sono particolarmente indicate laddove ci sono bambini piccoli in famiglia?

«Beh, di sicuro ci sono cani che a livello di temperamento sono molto adatti alle famiglie con bambini; mi viene da pensare ovviamente alla dolcezza della famiglia dei retriever. Sono cani spettacolari, sereni in famiglia. Io stesso ho avuto due Retrievers quando i miei figli erano piccoli e sono stati cani meravigliosi. Però allo stesso tempo io avevo anche un segugio italiano ex cane da caccia proveniente dal canile e una meticciona, che mi hanno dato tantissimo a livello affettivo ed anche loro sono stati fantastici con i miei figli. Quindi come vede torniamo al discorso della gestione del cane: è vero alcune razze sono fantastiche, però c’è sempre una buona gestione dietro che li rende poi adatti alla vita in famiglia.

Anche il bassethound è un cane meraviglioso per una vita in famiglia, per i bambini. Perché è un cane lento, prevedibile, simpatico. Però anch’esso deve avere una buona educazione perché è un cane estremamente goloso ed è un cane con un fiuto pazzesco, tra i migliori al mondo. Dovrò quindi insegnare al mio cane a gestire questo istinto famelico, ma dovrò insegnare a mio figlio a stare attento, perché non è solo un cane dolcissimo dalle orecchie lunghe con cui rotolarsi sul pavimento, ma è anche un animale che richiede di avere rispetto per le sue specifiche di razza. Quindi devo insegnare ai ragazzi che, ad esempio, dei semplici giochi di ricerca olfattiva potrebbero essere l’ ideale. Bisogna essere bravi con il cane, ma anche insegnare ai figli come comportarsi e a prendersi cura nel loro piccolo di lui.»

Articolo a cura dell’educatore cinofilo Paolo Bosatra

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