Parlare con il cane, per chi vive insieme a lui, è una pratica quotidiana: non solo per impartirgli ordini, chiamarlo o coccolarlo, ma anche rivolgendoglisi proprio come fosse una persona, magari raccontando i fatti della giornata oppure lamentandosi di qualcosa che è andato storto.

Innanzitutto, chiariamo che parlare con il cane è una pratica assolutamente normale, anche se qualcuno se ne vergogna e molti evitano di farlo quando c’è qualcun altro presente: in realtà, quando si condividono gli spazi vitali con un animale sociale come il cane, che ci considera il suo capo branco, comunicare pur usando un linguaggio diverso dal suo è di grande importanza e fa star bene tutti e due.

Parlare con il cane fa bene al corpo e all’anima

Proprio così: parlare con il cane fa bene allo spirito e al corpo, la scienza è concorde nell’affermarlo. Ci sono diverse ricerche, pubblicate su riviste scientifiche, che lo confermano.

Uno studio pubblicato su Science, ad esempio, afferma che parlare con il cane libera ondate di ossitocina sia nell’essere umano che nell’animale: l’ormone dell’amore fa stare bene, concilia il sonno, combatte stress e ansia.

Secondo un’altra ricerca, questa condotta da Matthew Lieberman e colleghi, parlare dei nostri problemi con un cane permette di dare un nome alle emozioni negative, in un posto considerato “sicuro”: questo rende poi le persone meno reattive quando si trovano di nuovo ad affrontare quello stato d’animo.

Il cane ci comprende

Secondo la scienza, inoltre, il cane non è solo un ascoltatore muto e immoto: lui ci capisce, a partire dal tono della nostra voce, perchè elabora il linguaggio umano nelle stesse regioni del cervello utilizzate dalle persone. Si è giunti a questa conclusione grazie all’utilizzo di procedure di risonanza magnetica funzionale (fMRI), con le quali si è notato che ad illuminarsi erano le stesse aree del cervello, sia nei cani che negli esseri umani, quando ascoltano voci da svegli.

Il cane poi, ovviamente, riconosce la voce del suo padrone: sempre attraverso la risonanza magnetica si è notato che il centro della ricompensa nel cervello del cane si attiva con la voce del padrone e non con altre voci.

…E noi possiamo comprendere lui!

Già, perché i cani hanno imparato a comunicare attraverso un vero e proprio linguaggio fatto di posture e segnali. E la cosa straordinaria è che, conoscendoli, noi siamo in grado di interpretarli, di rispondergli e di adeguarci a ciò che ci sta manifestando, come ad esempio una situazione di disagio. È il linguaggio dei segnali di pacificazione (detti anche segnali calmanti).

Il cane, che è un animale empatico anche soltanto a partire dal linguaggio del corpo, percepisce dunque le nostre emozioni anche se non capisce cosa gli diciamo: ascoltarci lo fa stare bene e la cosa è reciproca.

Via libera dunque a lunghe chiacchierate con il nostro amico a quattro zampe!

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